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Come sfiatare il termoarredo

by Martina Ultimo aggiornamento: 25.02.21
Ultimo aggiornamento: 25.02.21

 

In questa guida facciamo il punto sulle procedure con cui eliminare aria e altri impedimenti, ottimizzando al meglio il passaggio di gas e quindi il riscaldamento degli elementi.

 

Così come per elementi riscaldanti come i termosifoni, anche le zone dedicate al termoarredo necessitano di una cura e manutenzione adeguata. Vediamo in queste righe gli aspetti centrali per una corretta gestione dello sfiato di un elemento di termoarredo, così da ottimizzare e avere un prodotto efficiente e che riscaldi a lungo nel tempo.

 

I segnali di un cattivo funzionamento

Una delle problematiche più comuni è legata alla formazione di bolle d’aria all’interno delle tubazioni. Le ragioni sono diverse e possono essere imputate da una parte alla presenza di resti di elementi organici con cui si chiudono i tubi, tipo la canapa. Nel tempo può capitare che alcuni filamenti si vadano a staccare e una volta decomposti creino gas metano che si posiziona nella parte superiore di uno scaldasalviette. 

Il passaggio d’acqua è un’altra delle ragioni alla base della produzione di gas. A causa del calore gli elementi presenti nell’acqua tendono a formare delle sacche gassose che però sono di facile eliminazione. La prima spia di un funzionamento non a pieno regime arriva da una capacità riscaldante inferiore rispetto a una potenza a pieno regime. L’altra nota che può dare informazioni a riguardo è rappresentata da un rumore che si percepisce chiaramente una volta messo in funzione il supporto.

 

 

Come procedere

Per prima cosa è opportuno spegnere il riscaldamento, assicurandosi che la caldaia sia chiusa. Nella parte frontale della stessa, è presente un manometro con i dati e le informazioni sulla pressione. Attraverso la leva apposita fate scendere la pressione a un valore massimo di 2,5 Bar. 

Munitevi ora della chiave di sfiato che dovrebbe essere stata fornita sempre insieme al termoarredo e, una volta inserita procedete a girarla in senso antiorario. Facendo così si inizia a liberare l’acqua e attraverso un tipico sibilo dovreste essere in grado di procedere senza difficoltà all’operazione. Raccogliete tutta l’acqua che esce dentro una bacinella, da quando fuoriesce lentamente fino alla formazione di un flusso costante. A operazione conclusa è bene verificare che la pressione della caldaia non sia scesa sotto 1 Bar. 

In caso contrario vi suggeriamo di adoperarvi affinché venga ripristinato questo valore, così da scongiurare problemi e difficoltà legati alla produzione di acqua calda da parte della caldaia. A questo punto è possibile rimettere in funzione la caldaia e verificare il corretto riscaldamento del termoarredo. Qualora la questione non si fosse ancora risolta è bene procedere nuovamente alle operazioni, così da gestire eventuali residui di acqua ancora non eliminati.

 

Vantaggi e consigli per la manutenzione

Volendo scegliere un periodo ideale in cui poter procedere a queste operazioni, il tempo che precede l’arrivo della stagione fredda è il momento consigliato per mettere mano al vostro termoarredo, procedendo a tutte le verifiche del caso in una situazione generale di non emergenza e quando ancora non si ha necessità di un riscaldamento adeguato viste le temperature ancora miti. 

Gli strumenti necessari si è visto sono pochi e comprendono una bacinella per la raccolta dell’acqua e la chiave con cui aprire e chiudere la valvola sul termoarredo. Facendo così si avrà un impianto perfettamente funzionante che consentirà il perfetto passaggio dell’acqua e quindi un riscaldamento efficace e ottimizzato. 

Un termoarredo che non presenta problemi si configura come un supporto che consuma meno e produce al massimo delle sue possibilità d’uso. Il vantaggio quindi di una buona manutenzione ricade direttamente sull’utente e sulle spese in bolletta. Ricordatevi di monitorare le prestazioni, anche il miglior termoarredo può essere soggetto a piccoli inconvenienti e problemi di questo tipo, connaturati alla struttura stessa dell’oggetto e alla possibile formazione di gas e bolle d’aria.

Intervenire subito consente di mettere lo scaldasalviette nelle condizioni di massima operatività, con il risultato di avere un prodotto funzionante e che scalda a dovere l’ambiente in cui è stato collocato, così come l’accappatoio o gli indumenti che volete riscaldare.

 

 

Considerazioni finali

I consigli riportati qualche riga più in alto rientrano in un tipo di manutenzione ordinaria degli impianti di riscaldamento, termosifoni e termoarredi inclusi. Qualora il problema non si risolvesse al termine delle operazioni, vi suggeriamo di contattare un professionista, esponendogli i vostri dubbi e lo stato della cosa. Meglio però attivarsi per tempo, così da non incorrere in brutte sorprese una volta arrivati alla stagione invernale. 

Gran parte dei problemi legati all’accumulo di gas si riescono a risolvere in piena autonomia, con una buona dose di pazienza e magari il supporto di una persona in più a controllare il livello della caldaia e che i Bar non scendano sotto il livello di guardia. 

 

 

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CONTENUTI

  • I segnali di un cattivo funzionamento
  • Come procedere
  • Vantaggi e consigli per la manutenzione
  • Considerazioni finali

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