Capiamo insieme come scegliere la migliore soluzione per riscaldare un ambiente, tenendo conto della metratura e dei materiali che compongono il supporto.
Una volta comprato il termoarredo, o nell’ipotesi si voglia cambiare quello vecchio presente in casa, sono necessari alcuni passi preliminari con cui si riescono a gestire in termini di risparmio e fabbisogno energetico, molte delle incognite che si presentano all’utente.
I materiali
La composizione di un calorifero, così come di un termoarredo è una delle prime variabili da considerare al momento della scelta dell’oggetto. Termoarredi venduti on line offrono una varietà smisurata di soluzioni, in termini di forma e secondo anche la composizione stessa dell’oggetto. Elementi riscaldanti realizzati in ghisa hanno dalla loro una tempistica di riscaldamento maggiore, ma una volta raggiunta la temperatura di riscaldamento impostata tendono a conservare più a lungo il calore.
Si tratta dunque di una scelta che privilegia la continuità nel medio/lungo termine rispetto alla velocità con cui invece si desidera riscaldare un ambiente. Un modello di questo tipo è ottimo per una collocazione in una stanza in cui si risiede a lungo e dove si ha maggior necessità di una temperatura costante per un certo tempo.
La scelta di un elemento come l’alluminio privilegia invece la questione del tutto e subito. Tempistiche molto ridotte di riscaldamento, a cui si affiancano altrettanto rapidi tempi di raffreddamento del supporto, con una temperatura quindi che tende a scendere a velocità più rapida. Una scelta del genere è da seguire nel caso in cui si utilizzi raramente il termoarredo, e per un lasso di tempo limitato.
L’opzione di un radiatore in acciaio è da considerare per la buona potenza irradiante offerta dal metallo. Anche qui il riscaldamento avviene in tempi brevi e si mantiene tale per un periodo adeguato. Il tallone d’Achille è però rappresentato dalla rapidità con cui un prodotto del genere tende a corrodersi, perdendo in efficacia più velocemente rispetto agli altri due materiali.
Opzioni ulteriori arrivano poi dalle piastre radianti che contando sul blocco unico occupano uno spazio ridotto nell’ambiente e consentono una produzione di calore non paragonabile agli elementi più ampi, e con una gestione complessiva semplificata.
Parametri da considerare
Dimensionare al meglio un termosifone o un termoarredo è un processo in cui è bene tenere fermi alcuni aspetti. In prima istanza l’obiettivo, ovvero la creazione di una temperatura confortevole in un determinato ambiente della casa. Per comprendere appieno il valore delle calorie necessarie è opportuno tenere conto di parametri essenziali che riportiamo qui di seguito.
L’orientamento e l’esposizione della stanza, così come il grado di isolamento termico dell’edificio, giocano un ruolo chiave, insieme anche alla zona geografica in cui si trova l’abitazione e alla temperatura media dell’acqua dell’impianto.
Avere una casa con un sistema coibentato efficace, insieme a un’esposizione adeguata, semplifica molto il lavoro di installazione e posizionamento di un termoarredo, visto e considerato il fatto che una casa o una stanza ben esposta e con vetri e finestre di spessore, mantiene in misura maggiore il calore tra le pareti, evitando quindi un’eccessiva dispersione dello stesso e ottimizzando l’uso che si fa di elementi riscaldanti al suo interno.
Il moto convettivo dell’aria, per cui quella calda tende a salire verso l’alto mentre la fredda si posiziona e occupa le zone inferiori, deve essere assecondato dal buon posizionamento dei radiatori. Solitamente la scelta va nella parte inferiore, sotto una finestra ma trattandosi in questo caso di termoarredo la situazione cambia con l’oggetto che trova posto accanto al piatto doccia o in un punto del salone che ben si sposa con l’efficacia del riscaldamento.
Un sistema per il calcolo del dimensionamento
Esistono diversi modi per capire in che modo si può gestire la grandezza e l’acquisto di un termoarredo dimensionato rispetto alla propria abitazione e all’ambiente. Si può per prima cosa procedere al calcolo della cubatura dell’ambiente, moltiplicando la superficie in pianta per l’altezza media del vano. Una stanza di 30 metri quadri con pareti alte 3 metri ha una cubatura di 90 metri cubi.
Avere un valore di riferimento con cui è possibile capire la potenza utile per riscaldare l’ambiente. Si considerano necessari circa 30 Kcal per metro cubo. Nel caso precedente quindi la potenza dovrebbe raggiungere 2700 Kcal. Verificate con attenzione le note riportate sulle schede tecniche di questi prodotti, in cui la potenza è solitamente espressa in watt.
Seguendo questi consigli si vedrà come la scelta e l’individuazione di un supporto adatto alla vostra casa, procederà in modo più rapido e con tutta una serie di dati calcolabili con un po’ di pazienza attraverso semplici operazioni. Quindi bene scegliere un prodotto dal design accattivante, ma verificate anche i diversi punti legati a installazione, potenza e tutti quei dettagli che avranno una ricaduta reale sulle prestazioni e l’effettiva capacità riscaldante messa in campo dal termo arredo.